Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/29

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piccolo. 19

cardo era un grande amico di Francesco, lo andava sempre a trovare nella cameretta buia, dove non entrava mai nessuno, dove il forte fabbro dall’occhio bianco passava le giornate, inchiodato sul seggiolone. Riccardo lo guardava a tagliare, per intieri quarti d’ora, senza dire nulla, e il tagliatore dava prova di maestria, tagliando con una certa grazia, arrotondando il braccio, con un colpo quasi volante delle cesoie.

“Don Domenico pare un gatto che raspa, oggi,” osservò Riccardo.

“Certi giorni pare uno scimmiotto,” rispose Francesco, con un accento profondo.

“Mi fai tagliare un poco, Francesco?”

“Vi potete far male.”

“No, no, non mi faccio male.”

“Mi taglierete storte le fasce e poi mi gridano.”

“Ti gridano spesso, Francesco?”

“Non sono molto buono per questo mestiere, signorino,” mormorò l’ex-fabbro.

“Ti piaceva meglio l’altro, Francesco?”

“Sicuro.”

“Raccontami come ti successe la disgrazia,” disse il bimbo, sedendosi sopra uno sgabello e incrociando le mani.

L’aveva intesa raccontare cento volte, quella