Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/308

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media. Ma gli occhi vivissimi della prima donna lo avevano scoperto e scintillavano nella penombra, guardandolo: e recitando, distrattamente, si voltava sempre verso lui, quasi parlandogli. A un tratto un tumulto di passi e di voci sorse, l’atto era finito, tutti passeggiavano, battevano i piedi per riscaldarseli, chiacchieravano forte, dei loro guai, dei loro interessi, delle loro infermità.

“Come è noiosa questa commedia!” mormorò dolcemente l’attrice a Riccardo.

“Tutte le commedie sono noiose,” disse lui, distratto.

“Non sarebbe meglio andare a passeggiare per la campagna, non ci verreste voi?”

“O Serafina, a quest’ora l’idillio? Fa un freddo cane, fuori.”

“Io vi rapirei,” disse ella, ridendo. “Avete visto che mi scrive quella Gazzetta Nazionale?

“No: delle lodi?”

“Ma che! delle insolenze, un orrore! E dire che ho sempre accolto bene quell’asino presuntuoso del cronista teatrale.”

“Dovevate accoglierlo male.”

“Ah! se si potesse....” mormorò melanconicamente la prima attrice, rivelando la sua segreta miseria.

“Vi difenderemo, non dubitate, Serafina.”