Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/321

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eldorado. 311


Non erano ancora dunque le centomila copie: da due mesi invano tentava di arrivarci. Chissà perchè un giornale aumenta! Talvolta è il resoconto di un processo, talvolta un’epidemia, una inondazione, la morte di un grand’uomo, l’arrivo di una grande cantante: e talvolta non cresce per nessuna di queste ragioni. Negli ultimi due mesi appunto non vi era stato nulla di tutto questo: i grandi uomini del tempo eran tutti morti, la stagione era buona, la salute pubblica ottima. Miracolo, se il giornale non era disceso! Per profonde cause ignote, misteriose, inaccertabili, il giornale discende, talvolta, lentamente o precipitosamente. Un nulla può far discendere il giornale, — e nella carrozza che lo portava da Spillmann, in Via Condotti, Riccardo Joanna, l’uomo indurito nell’esistenza, ebbe un fremito di paura. Meno male che ci faceva caldo in quel piccolo salotto di Spillmann, sui muri del quale vi era una esposizione di piatti giapponesi: e il direttore del Tempo si rincorò, vedendo la bella faccia calma di Marco Farina, un bel signore meridionale che non era nè deputato, nè senatore, nè industriale, nè artista, ma semplicemente un galantuomo ricco, che passava l’inverno a Roma, mangiandosi quietamente la sua rendita, godendo di tutto, amico