Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/346

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336 una catastrofe.

lentamente, l’occhio impallidito sotto le palpebre rossicce: in Piazza del Duomo una bella signora che passava, lo salutò, sorridente. Egli le fece una profonda scappellata.

“Posso domandare?...” disse Antonio Amati.

“La contessa Colletta.”

“Dama?”

“Dama.”

“Amica vostra?”

“No.”

“Amante?”

“No.”

“E che cosa?”

“Ha un processo. Teme il giornalista. Dopo.... non mi saluterà più.”

Traversarono la Galleria. Una delicata figurina di donna, trasvolante rapidamente, negli abiti modestissimi, fece un timido saluto.

“Una signora?”

“Signora.”

“Amante o amica?”

“Niente di niente.”

“E che è?”

“Una povera: il Tempo le ha fatto una colletta di milleottocento lire.”

“Che forza, il giornalismo!”

“Sì, dà da mangiare agli altri, ma non a sè stesso.”