Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/352

Da Wikisource.
342 una catastrofe.

letteratura. Il giovanotto bergamasco si ringalluzziva: e due o tre volte volle entrare nel discorso, credendo di dire qualche cosa di spiritoso e provocando certe occhiate di profondo disprezzo. Che importava? Egli apparteneva oramai a quel mondo, era un giornalista. Il più grande dei giornalisti italiani lo conduceva a passeggio, lo proteggeva, lo presentava a tutti.

“Viene con me da Margari?”

“Vengo dove vuole lei.”

“Margari è il negoziante di carta. Vedrà, è un bel tipo, si divertirà.”

Andavano, per la Via dei Mercanti, ai vecchi quartieri di Milano, al Broletto, dove ferve così forte quella vita industriale. Attraversarono un cortile tutto pieno di balle ed entrarono in un camerone semibuio, tanta era la carta che vi era accumulata.

“Quattrini?” disse un vecchietto, dal volto raggrinzito come una mela, uscendo di dietro a un monte di carta.

“Niente, Margari.”

“E niente carta, sor Riccardo.”

“Volete che il Tempo muoia, Margari?”

“Voglio dei quattrini.”

“Non ne ho.”

“Io non ho carta.”