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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/161

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novella xxxiv 161

volea comprare, tanto che funno in somma di fiorini xx; <et> è tornato a bottega.

Lo frate, stato più ora tutto ismarrito in cella, tornò in chiesa per la cappa sua e quella non trovò. Trovò la porta della chiesa aperta e stimò fra sé la donna averla portata a casa: rimase contento sperando riaverla. La donna, che senza il mantello era tornata a casa, stimò: «Frate Balasta l’ha racolto colla sua cappa»; e pensò la mattina andare per esso.

Venuto la mattina, lo frate in su l’uscio della chiesa, la donna giunta disse: «Areste voi auto il mio mantello che iarsera n’andai senza?» Lo frate disse: «O voi la mia cappa che non l’ho trovata dove io la distesi e voi v’eravate suso?». La donna disse: «No». Lo frate disse alla donna: «E’ sarè’ bene che qualche vostro parente andasse al podestà acusare chi furato ha il vostro mantello, e che li piaccia rinvenirlo, dicendo che uno ladro v’è intrato in casa e dalla pertica lo ’nfurò. Et io andrò a l’usorieri et a’ ricattieri a sapere se si trovano venduti o impegnati». La donna dice: «Et io così farò».

E dittolo a uno suo cusino, subito se n’andò al podestà e tutto disse. Lo podestà di subito li diè la famiglia, et all’usorieri se n’andaron là u’ quine trovonno frate Balasta, il quale dicea a l’usorieri se a lui era stato arregato una cappa nuova: «Che stanotte mi fu furata». Lo cavalieri disse: «Et anco noi siamo venuti che a una buona donna è stato furato uno mantello nero nuovo da donna». L’usorieri disse: «Stamane per tempo ci fu regato uno mantello et una cappa dicendo che altri li l’avea dati per bisogno di denari, et holi prestato fiorini xx». Lo frate, che vede la cappa, disse: «Questa è mia». Lo fratello della donna disse: «Questo è il mantello di mia sorella». Lo cavalieri dice: «Chi fu quello che queste cose t’ha arregate?» Disse l’usorieri: «Fue Lamberto figliuolo di Giannotto Monaldi». Subito lo fratello della donna disse: «Ieri fu veduto nudo in camicia in Mercato Vecchio aver giocato molto: per certo lui dé esser desso». Disse il cavalieri: «U’ dimora?» Fulli ditto: «Col tale mercadante». Lo cavalieri senza tornar a palagio andò a bottega, là u’ Lamberto tornava, e quine trovato fu menato al podestà, dicendoli lui esser ladro.