Vai al contenuto

Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/178

Da Wikisource.
178 g. sercambi

quella alcuna cosa udir si potea, né simile di dì neuno lume in quella si vedea quando una finestrella nascosa stava chiusa.

E ordinato e fatto la ditta camera, riscosso e messo in ordine riscuotere et avere quanti denari potea e tutta mercantia bene in assetto che a una veduta d’occhio si potea comprendere quello che in tal bottega potea essere; e per questo modo dimorato, Princivali, che i maestri suoi li avevano comandato che andasse a Viterbo a vedere il conto con Daniello, si partì a di iiii magio e caminò con lettera tanto che un sabbato mattina a dì xv magio giunse a Viterbo. E subito alla bottega di Daniello se n’andòe et a lui diede lettera di quello dovea fare, dicendo: «Daniello, io sono venuto per voler vedere il conto e quello mostrar a’ nostri maestri». Daniello aperto una cassa mostrò molti fiorini contanti in gran quantità, e poi disse: «Vedi come la bottega è fornita? E dè’ pensare che molti denari ho arieto per li libri». Princivali dice: «Io penso che tu arai fatto grande guadagno a quello veggo, però che io so quanto hai avuto dal fondaco di Milano; e però è bene che cominciamo a fare il conto». Disse Daniello: «E’ mi piace, ma prima che altro facciamo vo’ andare alla beccaria e comprare della carne per domattina».

Et uscito di bottega lui e Princivalli, et alla taverna n’andarono. Daniello comprato una coda di castrone e quella a casa portata, Princivali disse: «Cominciamo?» Disse Daniello: «Ell’è oggi sabbato e molti verranno a comprare et a darci denari; io credo sia meglio che domattina col nome di Dio facciamo conto». Princivali disse che li piacea.

La sera, essendo notte et avendo cenato cose da sabbato, Daniello menò Princivali innella camera fatta e quine in sun una mensa fe’ mettere pane e formaggio e vino. Disse Princivali: «Daniello, che vuol dir questo?» Lui disse: «Se avessi volontà di mangiare e di bere, vo’ che possi». Princivale risponde; «Io non mangio di notte». Disse Daniello: «Le notti sono magiori qui che a Milano». Risponde Princivale: «Siano grandi quanto si voglino». Apresso li mostrò i’ luogo comune e poi disse: «Prendi: ecco la lampana acesa; come manca l’olio n’ha in questo vagello». Princivali disse: «Non penso bisogna». Daniello dice: «Fà come vuoi».