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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/226

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226 g. sercambi



DE FALSITATE MULIERIS

Di Aristotile e monna Orsina, donna di Allesandro Magno,
e di Viola


Al tempo che Allesandro signore su tutto regnava, prima che Cristo incarnasse, ebbe il ditto Allesandro per suo maestro uno filosofo maestro di filosofia nomato Aristotile, il quale, amaestrando Allesandro, più tempo steo con lui.

Divenne che il ditto Allesandro prese per moglie una donna barbara bellissima e gentile chiamata madonna Orsina, e costei prese senza che mai Aristotile veduta l’avesse. E menatala, Aristotile, come la vidde, comprese questa madonna Orsina esser di compressione molto calda e lussuriosa e vaga dell’uomo.

Allesandro, che giovano era e gagliardo e di cuor gentile, vedendo madonna Orsina bellissima, con lei più che a tanto signore non si convenìa usava, et ella più s’accendea in tanta caldezza che in men di uno mese alquanto Allesandro fu della persona indebilito. Vedendo Aristotile quello che Allesandro, poi che la la donna prese, era divenuto, subito parlò ad Allesandro dicendo: «Poi che tu m’hai eletto tuo maestro e guidatore della sanità e buoni costumi, ti dico che non vuogli — per saziar quella cosa che mai saziar non si può se non come lo inferno che mai non si dé saziare — , tu vogli perire, e tutti i tuoi sottoposti teco perisseno. E pertanto, oltra li altri consigli che t’ho dati, ti do questo: <poi> che dè’ lusuriare, tanta lusuria far non debbi, né vogli prendere a contentare chi mai contentare si potéo. E tu come savio omai prendine il migliore».

Alesandro, che mai dal consiglio d’Aristotile non si partìo, colla sua né con altra donna usava se non per modo che a lui alcun male far non potea. Madonna Orsina, che vede che Allesandro avea restato il cavalcare senza speroni, disse: «Messere, perché sete restato di non cavalcare come di principio me cavalcasti? E qual cagione ve n’ha rimosso?» Allesandro disse: «Donna, io sono principo del mondo, et ho a combattere et affanarmi in cose d’armi, e conviemmi tutte le miei brigate rinfrancare; trovandomi