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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/339

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novella lxxvii 339

si fe’ quello strazio che di meretrici: si fenno peggio, che più di ii mila donne vituperosamente funno vergognate.

Et infra l’altre di che la nostra novella dichiarerà, si fu una giovana de’ Boscoli nomata monna Appollonia, moglie di Donato da Pietramala, d’età di anni xxii assai bella e solacevole, la quale, essendo presa la terra, e lei con più di l d’una contrada, le quali in una casa per lo romore s’erano redutte, funno da uno caporale di c lance prese. Le quali, come ditto, funno svergognate non guardando né giovana né pulcella né maritata né vedova che vi fusse, che tutte egualmente funno trattate. E perché madonna Appollonia, come più atta e sollacevole, era più che l’altre adoperata — intanto ch’ella contentissima li parea ogni sera potere a dormire andare — , e bene che il giorno avesse assai caminato, ancora la notte più miglia si dilettava di correre, parendoli leggieri tal fatica, stimando di tal fatto non averne riprensione dal marito né da’ suo’ parenti.

E stando per tal modo madonna Appollonia più mesi solicitando di saziarsi dell’apetito suo, fu per alcuno di mezzo trattato di fare acordo che la ditta compagna prendesse denari e la terra ristituisse alli omini aretini con tutte quelle donne aveano. E doppo tal pratica si conchiuse l’acordo, dandosi tempo uno mese a ciascuna delle parti, cioè li aretini aver dati denari alla compagna e la gente d’arme aver restituita la terra e le donne.

E sentendo monna Appollonia l’acordo fatto, cercò di fare come quell’uomo che avendo gran caldo di state pensò riponere in uno sopidiano tanto sole che il verno n’avesse assai. E così pensò monna Appollonia mettersi tanto innella sua soppiadana che quando sola si trovava col marito ne possa aver assai. E subito solicitando el ricogliere, ogni dì più di l prese ne riponea innella sua soppidiana, la quale tenea tra le cosce innel solaio di mezzo alla banca forata (acciò che per l’umido non si guastasse, volca che nel mezzo <fusse posta>): e per questo modo tutto quel mese di dì e di notte solicitò il ricogliere (ma che giova, o monna Appollonia, quello che ricolto avete, ché dapoi arete più freddo che di prima?).

Passato il mese e fatto il pagamento, la terra e le donne ren-