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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/377

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novella lxxxvi 377

savanti dice che non può, però che in Barsellona li conviene andare per traere uno suo fratello di prigione, che è condannato a perpetua carcere. Lo vescovo dice: «Tu verrai meco a Roma e poi faremo il camino d’Aragona e conteròti cavar il tuo fratello di prigione». Passavanti udendo questo steo contento. E fatto tesorieri e spenditore, caminano più giorni.

A venne una sera che ’l vescovo colla brigata capitonno in una villa innella quale altro che uno albergo era, innel quale erano capitati molti altri forestieri: nondimeno una cameretta per lo vescovo, con un letto di cortina fornito et altre cose orrevoli, fu trovata, e per li altri assai picciolissima cosa, che la magior parte, così calonaci come altri, innelle stalle, et anco stretti, dormire poteano.

La cena orevole, e messo il vescovo a letto e l’altra brigata, salvo Passavanti, il quale in sala coll’oste era stato per fare il conto e pagare acciò che la mattina caminar di buon’ora si possa; e pagato ch’ebbe l’ostieri, disse: «U’ dormo io?» L’oste disse: «In verità e’ non c’è luogo veruno, ché tutte le camere sono piene, e vedi che la mia donna e tutta la famiglia conviene in sala stasera dormire. Ma tu puoi far bene: io ti darò uno piomaccio con una carpita et in camera del vescovo in sul solaio ti concia; et altro miglior luogo non ci veggio». Dice Passavanti: «Come, non hai tu veduto che’ calonaci non ci sono voluti stare?» L’oste disse: «Deh, fa quello ti dico; noi vel metteremo per modo che ’l vescovo non lo sentiràe». Passavanti disse: «Io sono contento». Et aconcio i’ letto, l’oste di camera uscio et a dormir si puose. Passavanti piano si misse in su quello lettuccio.

Lo vescovo tutto sentito, avendo grande allegrezza di tal ventura, piano chiamò Passavanti dicendoli che inne’ letto dove lui era entrasse. Passavanti disse: «Io sto bene». Lo vescovo disse: «Io tel comando che qui entri». E Passavanti per ubidire innel letto entrò. Lo vescovo disse: «Passavanti, metti qua la mano». E Passavanti la mano distende. Lo vescovo la mano prende et in sul petto se la puone. Passavanti, che trova a modo di du’ meluzze, disse: «Che vuol dire questo?» Lo vescovo dice: «Passavanti, sappi che io sono Marzia figliuola de’ re don Alfons, e dìcoti,