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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/397

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novella lxxxxi 397

che io non ho parlato alla signoria». E mossosi, subito con quella borsa di ducati falsi alla signoria n’andò.

E contato quello ch’a la madre era incontrato della moneta falsa mostrando li ducati ricevuti, la signoria vedendo lo ’nganno fatto e ’l tradimento di colui che tali ducati in Vinegia condusse, dicendo a Tano: «Poi che tu non sai chi tali ducati t’ha dati, e noi non possiamo questo sapere. E pertanto è bene, a volere rinvenire questo fatto, che tu e tua madre di tale opera non dobiate a persona apalesare, né dimostrarvi malinconosi, ma sempre atenti se quel ladro ci capitasse; e questi ducati lasserai in palagio acciò che spandere la novella non si possa»; Tano, cognoscendo che non v’era altro rimedio a dovere il suo riavere, subito se ne tornò a la madre la quale dogliosa trovò, dicendole tutto ciò che la signoria li avea ditto. La madre come savia in sé tenne celato quel fatto, aspettando tempo.

E stando per tal modo senza spandersi niente della cosa, passato uno anno il preditto Fiordo, avendo sentito che niuna cosa s’era ditta de’ ducati lassati in Vinegia falsi, pensò ancora di nuovo l’arte sua mettere in effetto: e venne a Vinegia dimandando, come stato non vi fusse mai. Ultimamente venne alla bottega dove monna Marchesetta dimorava, domandando fregi et oro. Monna Marchesetta, che ricognosciuto l’ebbe: «O messer, io hoe la più bella mercantia che mai vedeste; e perché altra volta mi faceste buono pagamento, io vi mosterò tutto ciò che io hoe in bottega». E cominciando a spiegare fregi e oro che una meraviglia parea, Fiordo avendone messi da parte gran quantità — la valuta di più di ducati m — , sopravenne Tano figliuolo di monna Marchesetta. Dicendoli la madre: «O figliuol mio, questo è quello buono amico che da me comperò tanti fregi di che guadagnammo cotanto; e però io ti prego che vogli che stamane desni con essonoi»; Tano disse: «Madre, io sono contento».

E partitosi, alla signoria n’andò; e racontato la venuta di colui che i ducati falsi avea alla madre dati, subito la signoria lo mandò a prendere. E conduttolo a palagio e fattolo cercare, trovonno che Fiordo avea a dosso più di ii mila ducati falsi e ben mcc ducati nuovi d’oro. E fattolo confessare il modo del battere