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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/409

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novella cxiiii 503

dosi di quelli di sant’Antonio (e tale vesta e nome s’avea messo e posto solo a fine di rubare et ingannare qualunca di lui si fiderà, ma che lui possa et altra degnità di frate non avea), e infra l’altre cattività, di centonaia che ne fe’, ve ne conterò una al presente, fatta a uno contadino da Pisa in Toscana.

La quale comincia che, essendo pervenuto questo frate Bonzeca in Toscana in una villa Cuosa del contado di Pisa, posta in sul Serchio, et è capitato con acatto sotto il nome di sant’Antonio innella ditta villa a casa di uno lavoratore massaio nomato Michele; il quale avendo — questo Michele — una bella giovana di xxiiii anni per moglie, monna Ricca, buona filatrice e massaia, et era questa giovana sì disperata, che tutto ciò che udiva le parea fusse vero. E con questo era caritativa di fare elimosina, faccendo di continuo la inassarizia di casa, intanto che ogni anno facea fare una buona tela di panno lino.

Venuto fra’ Bonzeca a casa di Michele e veduta una bella pezza di panno lino che il giorno l’avea Michele ricolta dal tessandro, stimò subito quel panno dover avere. E cominciando a pregare la donna e Michele che la predica che dir vorrà di santo Antonio udire debiano, cominciando a dire sant’Antonio esser devoto santo e che molti miracoli fa e che vuole che limosina non sia dinegata a chi per suo amore la chiede; e tante cose dice che monna Ricca, simplici di pasta, di tenerezza lagrima. Frate Bonzeca, che ciò vede, subito comprese: «Io arò di costoro ciò che io vorrò». E livrato sua predica, domandato che la mattina Mighele lo tegna per amore di sant’Antonio a desnare, Mighele fu contento.

Et aparecchiato e trovato le vivande, fra’ Bonzeca, ch’è presso al fuoco posto a sedere, prese una chiappa d’aguto, che molte innella scarsella n’avea, et innel fuoco la misse. E come vidde ch’era ben focosa, disse a Mighele: «Io ti prego che mi vadi per un vagello d’acqua al Serchio, perché i nostri pari non benno vino se non malvagia e senz’acqua». Mighele preso il vaso et al Serchio andato, frate Bonzeca dice alla donna che un porro de l’orto l’areghi e perché santo Antonio n’è molto vago. La donna presta innell’orto a cavare il porro, fra’ Bonzeca, cavato quella chiappella d’aguto del fuoco, in quella pezza del panno da uno