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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/457

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novella ciiii 457

cioso, senza parlare più volte la donna fornìo. E poi fra sé dicendo: «E’ mi potrè’ lo troppo star gostar caro»; posto che malvolentieri dal disiato diletto partir si sapea, diliberò una volta prender piacere con madonna Mante e poi partirsi. E cosìe fe’. Madonna Mante, che stima esser col marito, niente le dice, perché li pare sia alquanto pensoso. Lo ragazzo riprese il mantello e’ lume, della camera uscìo et in una gran sala sopra la stalla colli altri ragazzi a dormire se n’andò.

Grimaldo, stato alquanto, uscio fuor della sua camera et a quella di madonna Mante se n’andò, e picchiando li fu aperto. Et entrato innel letto, monna Mante disse: «Deh, messer, che avete in pensiero stanotte di fare, che poga ora è che qui veniste et oltra l’usato m’avete contenta? E pertanto vi prego che non vogliate tanto seguire la volontà che della persona vi guastiate, che vi dé vastare stanotte aver auto meco a fare vi volte, che non so quando vi divenisse, et io perché vi vedea malanconoso, senza parlare vi lassai fare tutto ciò che voleste; e però vi prego che per stanotte più far non vogliate». Grimaldo, che ode quello che la donna sua dice, stimò che altri in modo che lui venir dovea <venuto fusse>: per non vergognar sé né la donna, disse: «Tu dici bene, et io così vo’ fare».

E partitosi così, stimò della famiglia esser colui che tal cosa fatto avea; e pensò fra sé dicendo: «Quello tal cosa fatto ara non li serà ancora la paura uscita del petto». Et e’ subito se n’andò innella ditta sala dove molte letta erano, dove i ragazzi e li altri dormiano. E cominciando a cercare a uno a uno e non trovando quello che trovar volea, venne a quel ragazzo. <I’ ragazzo), il quale più volte avea deliberato fra sé molti pensieri, vedendo che ’l signore non avea arme, ultimamente deliberò far vista di dormire. Grimaldo, come la mano li misse al petto, trovò che ’l cuore li battea che parea volesse uscire del corpo. E subito fra sé disse: «Io ho trovato colui che io volea». E per non fare romore e per non vergognarsi, stimò per nuovo modo farlo morire. E subito preso dell’ongosto che in uno calamaio quine era, et in sul collo sopra a’ panni tinse, dicendo: «Domattina cognoscerò colui che Mante s’ha goduto in mio scambio». E partìsi.