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C>ome la brigata fu giunta a Fossambruno quine u’ trovonno bene aparecchiato, e con piacere cenaron e fine a l’altro giorno posaronsi. Dove levandosi, il proposto a l’altore comandò che una novella conti fine che ad Agobbio siano giunti, ma prima dica qualche moraltà. Lui presto disse:
«Invidia porto a ciascun mio migliore,
però dentro e di fuore io ardo tutta
premendo il core guerra magra e brutta».
E dapoi l’altore rivoltòsi e disse: «A voi, giovani et omini volontarosi di giocare, et a voi, officiali eletti al governo di terre, che per leggi scritte volete che del giuoco s’astegna, ad exemplo dirò una novella in questo modo, cioè:
DE INVIDIA
Di Bioccolo Boccadivacca cavalieri: per mala signoria se n’andò indelle terre di messer Mastino.
N>ella nostra città di Lucca, al tempo che messer Marco Visconte di Milano la lassò in pegno a’ tedeschi, molti cittadini lucchesi per male stato di Lucca si partirono; infra’ quali fu un messer Bioccolo di Boccadivacca cavalieri, il quale si condusse innelle terre di messer Mastin della Scala signore di Verona, e quine prendendo una casa per poter la sua vita senza molta spesa passare.