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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/470

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470 g. sercambi

tiluomo da Ca’ Baldù di ricchezza poga; la qual per non esser ricca il padre maritandola a uno mercadante fiorentino faccitore di panni, omo ricco e assai della persona apariscente nomato Ranaldo, il quale onorevilmente la menò faccendo bella festa. E stata mona Santina alquanto tempo con Ranaldo, cognoscendo sé esser nata di gentil generazione e vedendosi maritata a uno faccitore di panni, stimò tale uomo non esser degno di aver per moglie una gentile come lei, e pensò che Ranaldo con lei acostare non si dovesse se non isforzatamente, ed un altro che a le’ sodisfaccia trovar modo d’avere.

E <non> molti giorni la ditta Santina si steo che vedendo uno omo d’età d’anni xxx assai piacevole e gentile, il cui nome la ditta Santina < . . . . . . . . . . . . . . . . . . > et a lei andar li potesse venir fatto, stimò per certo non potere con onesto modo tale imbasciata mettere in efetto.

E crescendo l’amore e la rabbia a Santina di volere che il giovano amato sappia quello che desidera, dandosi a vedere dove il giovano amato usava, trovò che uno prete di San Canzano nomato prete Montone molto con lui traficava come amico. E posto giù ogni vergogna, Santina col prete Montone fe’ dire che confessare si volea. Lo prete presto si puose in chiesa a sedere, dove Santina da lui si confessò. Et auta l’asolugione, Santina disse: «Deh, santo prete, io vi prego che d’una seccaia, che a me di continuo ogni dìe viene, me la leviate da dosso, ch’è sì di necessità per salvare il mio onore che uno uomo, il quale si dimostra vostro amico, non riceva danno. E la cagione si è perché pare che altra donna non sia in Vinegia che io, a darmi tanta noia che Dio lo sa; e se non se ne rimarrà io serò costretta di dirlo al mio marito et a’ parenti». Prete Montone dice: «Donna, lassa fare a me che io li dirò tanto che di queste cose più non s’impaccerà». La donna, impietoli la mano di denari, a casa si ritornò.

Lo prete subito ebbe trovato l’amico suo a chi disse che facea gran male a dare tanta noia quanta dava a madonna Santina da Ca’ Baldù. L’amico scusandosi, lo prete dicendoli: «Tu non ti puoi scusare, ché ella medesma me l’ha ditto; e se non che io l’ho temperata, et anco me l’ha promesso di non dirlo a’ fra-