Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/495

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novella cxii 495

mesi. Di che io l’arei morto, se non che Johanni mi disse quello avea fatto a loro; mi temperai che già avea la spada nuda sopra il suo capo».

Lo Polverella non spettò che li rettori lo domandasseno, ma gridando disse: «Signori, fatemi ragione di questo ladroncello che ha ucciso un mio fratello che in una barchetta andava per lo fiume pescando: costui, gittandosi per iscampare da costoro giù dal ponte, cadde a dosso a mio fratello; e subito si morì. Et io colla lancia l’arei passato, se non che costoro mi disseno tanto che io non l’uccisi e co’ loro me ne sono venuto».

Li rettori, avendo inteso tutto ciò che hanno ditto, domandato Landra, di parte in parte rispuose: «Prima, che niente di quella valige toccato hoe, che se avesse quella aperta, et avendovi trovati quelli fiorini non l’arei mai apalesata né non m’arè’ trovato a lavorare; ma perché io non l’apersi, li rendei. Al fatto della poltruccia, io puramente l’aitava, ma essendo la poltruccia fitta innel fango per modo che uscir non ne potea et anco perché ella è tutta rognosa come vedete, la coda in mano mi rimase; e fu’ne dolente, ma per ben fare non debbo mal ricevere. Di questo gentiluomo, che la donna sua s’è disertata m’incresce, ché essendo giudici (come mi par che sia), che sempre denno esser savi, che consigliano altrui e loro consigliar non sanno: a dire che avendo sì bella donna et essendo di vi mesi gravida, a non procacciarle uno ambiante cavallo e pacifico, ma il cavallo rigido et aspro fatto l’ha cavalcare; che serè’ vasto ch’ella fusse stata Orlando a tal cavallo che ’l marito li acattò! Che mi parve quando lo viddi mi volesse mangiare, e di paura mi tirai indirieto e non lo toccai. E della donna e del fanciullo m’incresce che tanta pena hanno sostenuto senza lor colpa, che serei contento che messer Bartolo fusse stato in luogo di ciascuno di loro. Di quello che ’l Polverella dice, che morto sia il fratello, dice vero; ma più me ne incresce a me che a lui, però ch’elli era mio compare, e quando il Polvorella lo scacciava io lo ritenea in casa. E se io avesse pensato che lui in fiume fusse stato, l’arei chiamato, che penso che delle mani di questi che qui m’hanno menato m’arebe cavato. Ma vedendomi a mal partito, diliberai di volere per qual-