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iii. le «croniche di lucca» 775

oltre; la seconda invece venne iniziata nel maggio del 1400, quando sotto la pressione degli eventi il cronista decise di continuare la registrazione delle sue testimonianze, e giunge fino al luglio del 1423.

Le due parti formano due distinti e preziosi codici che dovevano andare in dono al signore ed amico Paolo Guinigi1, anche se il progetto non venne certo iniziato con questa intenzione. Del primo di essi esistono pure tre altre copie: una che risale alla prima metà del secolo xvi e venne prodotta a cura di una commissione di tre cittadini, cui nel 1536 fu dato incarico di provare i diritti di Lucca sopra alcuni territori contestati; una seconda ed una terza che risalgono invece al secolo xviii e vennero tratte da Bernardino Baroni e da Tommaso Gaetano Sergiusti2. Del codice contenente la seconda parte delle Croniche3 esistono anche due copie incomplete e scorrette, una delle quali va dall’inizio fino al 14094, e l’altra che comprende la registrazione degli eventi dall’anno 1418 alla fine5. Il codice della prima parte è anche illustrato da miniature e figure a pieni colori che lo rendono inestimabile e che il Bongi pensa possano attribuirsi allo stesso cronista6. Nel secondo codice mancano le miniature, ma si vedono gli spazi lasciati perché esse venissero aggiunte in un secondo tempo.

Le Croniche rimasero sconosciute agli studiosi, eccezion fatta per i lucchesi, finché il Muratori non trovò il cod. Ambrosiano contenente la copia parziale della seconda parte e lo stampò nel tomo xviii dei R.I.S.7 Messo però sull’avviso dalla dichiarazione del cronista stesso che si rifà alla parte precedente, si mise alla ricerca del cod. contenente la prima parte con tanto zelo da insospettire le autorità lucchesi, che fecero fallire le ricerche8.

  1. II primo di essi fu infatti rinvenuto fra i libri appartenenti a Paolo Guinigi all’atto del sequestro dei suoi beni (cfr. S. Bongi, Di Paolo Guinigi e delle sue ricchezze cit., p. 79). È ora conservato nell’Archivio dello Stato di Lucca, al n. 107.
  2. Le copie sono conservate nella Biblioteca governativa di Lucca, rispettivamente ai nn. 108, 931 e 1572. Per la descrizione di questi mss. si v., del Bongi, l’Inventario dell’Archivio dello Stato di Lucca, iv, 343-346.
  3. Ora nell’Archivio dello Stato di Lucca, al n. 266 (Arch. dei conti Guinigi). Per la sua descrizione si v. più sotto alle pp. 811-14.
  4. Finita nella Biblioteca Ambrosiana, dove si conserva al n. D 391.
  5. Nella Bibl. governativa di Lucca, n. 1634.
  6. Pref. cit., p. xxxv.
  7. Johannis Sercambii auctoris synchroni Ckronicon De Rebus gestis Lucentium ab anno MCCCC listine ad annum MCCCCIX nunc primum in lucern productus e manuscripto codice Bibliotecae Ambrosianae, in R.I.S., t. xviii, Milano, 1781, pp. 793-898.
  8. Per questa strana vicenda dei rapporti fra lo stato di Lucca ed il Muratori a propostio