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LA SITUAZIONE NEL 1866. 21


Ciò malgrado vi fu un momento in cui l’Arciduca Alberto pensò a preparare la ritirata eventuale su Pontone e Pastrengo.

Credo aver dimostrato che con una direzione meglio e concordemente intesa, si vinceva, od almeno non si perdeva.

I Prussiani ebbero per avversario Benedek, generale stimato ed ottimo se si vuole, ma al quale obbedivano malamente1 gli arciduchi ed i generali favoriti dall’Imperatore. Di qui quella mancanza di concordia fatale agli Austriaci a Sadowa, come lo fu per noi a Custoza, ed ebbe per conseguenza la deficienza di una buona ritirata difensiva ed imperterrita.

Thiers lo disse in parlamento francese “alle due pomeridiane la battaglia di Sadowa era vinta dagli Austriaci. Cosa impedì che fosse vinta fino alla fine del giorno? Lo sapete? Eran necessari 40,000 o 50,000 uomini alla destra austriaca per trattenere il Principe Reale che giungeva a marcia forzata, un’ora di ritardo e sarebbe arrivato troppo tardi! Ora non eran solo 50,000 uomini, ma da 130,000 a 140,000 i soldati austriaci disposti tra il Mincio e l’Adige. Ebbene? Conchiudete: Fu l’Italia che, al principio degli avvenimenti, aveva dato alla Prussia il possente impulso dell’esempio: alla fine gli diede il soccorso che gli mancava. Fu dessa a decidere l’evento.„ E il giudizio di Thiers oltrechè di persona pratica della storia militare, non è di uomo di Stato favorevole all’Italia, tutt’altro!

Non vi fu dunque umiliazione militare, ma disdetta. In quanto alla parte politica, parmi che la maggiore umiliazione fu quella dell’Austria di cedere il Veneto, mentre era ancora occupato intieramente dalle sue truppe, e ciò per paura dei Prussiani. Noi l’abbiamo avuto in regalo, dicono, ma questo così detto regalo fu offerto da Napoleone con secondi fini, come lo dimostrò più tardi nel 1870, ed ancora devesi osservare che era il compenso della libertà d’azione che lasciavasi all’Austria.

D’altronde si vedrà che la cessione procedette in modo tutt’altro che offensivo all’Italia, data ben intesa la situazione prestabilita.

  1. Brassier de S.t Simon, ministro di Prussia, ed incaricato d’Austria a Torino, mi diceva in maggio: “È un errore aver dato Benedek plebeo, per capo agli Arciduchi, a Windischgrätz, Clamgallas ed altri possenti in corte. Non gli daranno retta.„