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218 parte prima - capitolo xxiii


il 7 aprile fu presa ed arsa Catania dove avvennero orribili fatti, poi furono sottomesse altre cittá, ultima Palermo si rese il 15 maggio 1849. Intanto francesi, austriaci, spagnuoli e napoletani movevano contro Roma. I francesi sono vinti il 30 aprile e fanno armistizio: i napoletani guidati da esso Ferdinando sono vinti a Velletri e tornano nel regno. Il 25 maggio gli austriaci entrano a Firenze, il 30 (giugno) i francesi in Roma: la rivoluzione è vinta in ogni parte. Re Ferdinando che ha vinto coi suoi soldati, attende a riordinare lo stato coi birri e coi giudici, ad arrestare, processare, condannare molte migliaia di persone: rimuta il ministero, non teme piú nulla, si lascia pregare con petizione di abolire la costituzione, ed egli non l’abolisce con decreto, ma non se ne cura piú e la dimentica. E pure ha paura: tutti i cancelli del palazzo reale sono muniti di cannoni: cannoni su la loggia del palazzo rimpetto San Ferdinando; cannoni su la consulta, oggi scuola di marina, cannoni su la caserma al gigante, cannoni su gli alti torrioni di Castelnuovo, cannoni su la via di San Martino sotto castel Sant’Elmo, cannoni incoronavano castel Sant’Elmo. Tutti questi cannoni avrebbero subissate dieci cittá, e non tirarono mai un colpo.

Martedi 5 settembre (1848)1. Il ministro Francesco Paolo Ruggiero nella Camera dei deputati lesse il decreto che prorogava il parlamento al 30 novembre: tutti l’attendevano, non risposero una parola, e andarono via. Tre ore dopo il mezzodí dalla contrada di Santa Lucia una moltitudine di plebe fecciosa, di donne e di fanciulli movevano dietro una bandiera bianca, e gridavano: «Viva il re, abbasso la costituzione». Passando innanzi la reggia, un capitano delle guardie reali voleva disperderli, ma altri ufficiali della camerilla comandarono di farli passare: onde seguitarono per tutta la via Toledo gridando quelle oscene grida. Io li vidi e riconobbi Nicola Funari, notissima spia, che li guidava: riconobbi fra essi il commessario di polizia Cioffi, e presso colui che portava la bandiera

  1. [Questo ritorno indietro mostra che queste pagine non ebbero l’ultima mano. N. d. E.]