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[537] difesa di luigi settembrini 251


presidente di un comitato dove sono uomini che hanno maggiori cognizioni di lui (non offendo un mio egregio amico il quale ha voluto che io scrivessi queste parole), hanno maggior fama e conoscenza nel paese ed hanno occupati alti uffizi, e dal Marotta è confuso tra gli ultimi omicciattoli che formano il comitato di cui è presidente il Romeo, povero stampatore ed umile persona.

«3. Verso la fine del mese di ottobre Giordano mi consegnò cinque bigliettini suggellati, diretti ad Agresti, Settembrini, Pironti, Primicerio, Persico (dice la casa di ciascuno) ed avendo con tutti personalmente parlato a norma degli ordini ricevuti da Giordano, diede l’appuntamento di farsi trovare in quella sera nel caffè di De Angelis a Toledo: ed in effetti nella sera medesima avendo io seguiti i suddetti Giordano e Sessa nel detto caffè ci rinvenni i mentovati cinque individui, i quali dopo associatisi al Sessa e Giordano, si recarono in casa dell’Agresti, ed io rimasi a passeggiare sotto la medesima. Dopo piú di due ore calarono Giordano e Sessa, in compagnia di Persico, Settembrini, Primicerio ed altri quattro o cinque individui a me ignoti, che ritenni essere anche membri di tal comitato, ma non so dire chi questi fossero, dappoiché io non conosceva di persona Poerio, Pica, il Venusini, il duca Proto, il Carafa, per non avere ai medesimi giammai portato alcun biglietto. Agresti si rimase in casa: nel portone si divisero prendendo io col Sessa e Giordano la direzione della strada Portamedina, mentre gli altri s’incamminarono per Toledo. Posteriormente anche per effetto di bigliettini inviati per mezzo mio dal Giordano ai signori Persico, Agresti, Primicerio, Settembrini e Pironti in altre sere dopo di essersi tutti riveduti nel caffè di De Angelis, si recarono in casa di Agresti, intervenendovi pure il Sessa il quale mai si dipartiva dal Giordano».

In questo fatto di bigliettini il Margherita è testimone diretto, che dice quello che ha operato egli: tutto l’altro l’ha saputo dal Giordano e dal Sessa. Nella prima dichiarazione dice di non conoscere alcuno, tranne il Pironti per caso: ora conosce cinque di noi: sia questa la veritá: ma non dice come ci conosce. Se ci conobbe quando ci portò quei sigillati bigliettini, perché non li portò agli altri? e se a questi altri furono portati da altra persona, perché egli, che sapeva tutto, non lo nominava? Egli era l’intimo del Giordano, e doveva sapere ciò ch’era scritto nei bigliettini, e se egli lo sapeva perché sigillati? e se parlò con tutti e cinque noi, che fortunatamente per lui ci trovammo tutti