Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. II, 1934 – BEIC 1926650.djvu/316

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di un uomo illuso come il Catalano, al quale non credo di dare offesa dicendolo illuso, perché gli uomini onesti sono sempre illusi dai furbi; di un uomo renduto fanatico da un impostore, cioè il Faucitano spinto a quell’atto dal Giordano, solo e vero architetto di queste follie, le quali hanno prodotte tante ciarle, tanti processi, tanti dolori, e sí gravi pericoli ad uomini intemerati.

Intanto, o signori, ricordate che il Giordano il 4 luglio ebbe una perquisizione in casa, e gli furon trovate due note di 177 persone; che il 10 luglio fu chiamato, interrogato, rimandato; che il 3 agosto fu richiamato e ritenuto in prigione; che il 19 agosto fu liberato. Leggete il rapporto che l’istruttore scriveva al procuratore generale il 4 novembre, e vi troverete la pruova che il Giordano dal 19 agosto, fino al 16 settembre era vigilato attentamente dalla polizia: e perché trattavano con lui eran vigilati ancora il Catalano, il Vellucci, il Sessa, il Florio, il Faucitano, il Piterá, l’Errichiello, il Vallo, l’Antonetti. Leggete gl’interrogatori del Vellucci e del Faucitano del giorno 16, e vi troverete che essi non nominarono nessuno: intanto leggete ancora il certificato del 18 settembre con cui si dispone l’arresto dell’Errichiello, del Piterá, del Gualtieri e del Catalano, perché per segrete informazioni la polizia li sapeva amici del Vellucci: e non troverete ordine d’arresto pel Giordano. Leggete le dichiarazioni dei fratellli De Alteriis del 19 settembre, nelle quali tanto si parla del Giordano, e non troverete ordine di arresto pel Giordano. Leggete che per ordine a voce si va ad arrestare la sera del 19 Luigi Florio, giovane del Giordano; e non si arresta Giordano. Troverete infine, che solo il giorno 20, dopo le confessioni del Piterá e del Vellucci fatte il giorno 20, solo il giorno 20, fra molti altri si ordina l’arresto del Giordano, il quale iam abierat, excesserat, evaserat. Signori, traete voi le conseguenze di questi fatti: chi è cercato a morte deve tacere.

La setta, la cospirazione, la rivoluzione sono grandi parole, ma i fatti dove sono? A chi è stato torto un capello? Quando è stato turbato l’ordine pubblico? Con pochi cartelli manoscritti e mezz’oncia di polvere si voleva rovesciare un governo?

La piú chiara ed evidente dimostrazione che le son fantasie è la mancanza di ogni fatto esterno; ed il solo fatto esterno che vi sia, il saltarello innanzi la reggia, dimostra quello che veramente esisteva, l’intrigo fantastico del Giordano, intrigo conosciuto e non impedito. Imperocché questo topo non poteva na-