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Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/40

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tana Bertelli — ad reddendum fictum tempore vindemiarum Concia quatuor vini ad Sextarium Civitatis Pergami121:» in due investiture inedite del 1251: «Sextarios tres et Quartarium unum musti — mensurati ad Sextarium Comunis Pergami; Sextarios duos musti — mensurati ad Sextarium Comunis Pergami122:» nella costituzione di una enfiteusi perpetua a favore del monastero di Astino fatta nel 1263 era stabilito che a questo si dovessero annualmente consegnare «Sextaria septem musti ad Sextarium Comunis Pergami123.» Qui ci arrestiamo perchè, come vedremo (v. sotto § 4), intorno a questo tempo si diede un’altra base alle misure di capacità del vino: ad ogni modo risulta dai citati documenti che il Congius del vino, al pari del Modius dei grani, era fondato unicamente sul nuovo Sextarius introdotto nel secolo undecimo.

§ 2. La analogia dovrebbe lasciarci ammettere a tutta ragione, che come pei grani fu preso a fondamento delle misure un recipiente, che contenesse esattamente un dato peso di frumento di buona qualità, così si debba aver proceduto anche col vino, ponendo il suo peso come base della capacità dei vasi, coi quali doveasi misurare. Quest’era stato il sistema romano fino dall’epoca del plebiscito Siliano (v. Introd. § 2), e che un tale sistema fosse conosciuto anche nelle età di mezzo, basterebbe a provarlo il Glossario od Elementario del lombardo Papias, il quale compì quest’opera appunto nel 1053124, più, l’esempio di Modena, dove nel 1249 troviamo già in pieno uso il Quartarium vini di 333 libbre di vino125. Sfortunatamente, per il periodo che ab-