Pagina:Sino al confine.djvu/293

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re.... tu piuttosto non dovresti riconoscerci! Ebbene.... oh, dimmi una cosa: come si sta a Roma?

— Chi sta bene, sta bene, e chi sta male, sta male....

Il contadino battè le mani, e i suoi occhi verdastri, limpidi come perle, brillarono alla luna.

— Io penso giustamente così, Gavinè! Gli uomini hanno fatto le città con la speranza di starci meglio che in campagna. Ma se Dio dice: «quest’uomo deve, per mie speciali ragioni, essere disgraziato» ebbene, Gavinedda, sai cosa ti dico? quell’uomo sarà disgraziato anche se vivrà in un palazzo d’oro. Parlo bene?

— Voi parlate come un predicatore!

Il contadino, felice per questo complimento, proseguì:

— Io stavo giusto a discutere col nostro Luca. Gli dicevo che all’uomo resta un solo mezzo per essere felice. Contentarsi. Ha poco? Deve contentarsi di poco. Ha molto? Lo stesso! Perchè noi osserviamo che più l’uomo ha, meno è contento. Forse, forse — aggiunse, toccandosi il naso con l’indice destro — forse l’uomo che ha poco si contenta più di colui che ha molto. Ma tu stai lì, fuori? Vieni dentro; Michela sta su, perchè la bimba è indisposta, ma una sedia posso bene offrirtela io....

Gavina fu tentata di accettare l’invito: ma Paska l’urtò, ed ella si ritrasse dalla soglia del portone.