Pagina:Sino al confine.djvu/303

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Egli non rispose; guardava fuor della finestra e il suo viso non esprimeva più nè meraviglia nè diffidenza: solo una grave stanchezza, un desiderio di dormire. Allora, per scuoterlo, ella disse:

— Ti voglio appunto parlare della bambina di Michela, e voglio domandarti un consiglio.

Per quanto il caso fosse straordinario, Luca non si turbò.

— Io vorrei adottare una bambina. Luca, credi tu che Michela possa darmi la sua?

— E chi lo sa?

— M’hanno detto che non le vuole troppo bene. Tu puoi sapere anche questo. Credi tu ch’io possa fare la proposta senza offendere Michela e suo padre?

— Io?... che cosa ne posso sapere io?...

Ella capì che era inutile proseguire su questo tono e si sentiva imbarazzata; le pareva che Luca potesse ridersi di lei!

— Tu non sai proprio nulla! — ripetè alquanto stizzita. — Non mi vuoi capire. Io voglio adottare la bambina di Michela per far piacere a te.

Allora egli si meravigliò di nuovo.

— A me!... Ma che m’importa?

— Ma allora non è vero che tu vuoi sposare Michela? Rispondi: è vero o no?

— Non è vero.

— Ecco, tu dici una bugia! Non fai altro che dir bugie. Tu diffidi di me, ed io invece voglio