Pagina:Slataper - Il mio carso, 1912.djvu/41

Da Wikisource.

— 42 —

immensa, e sento che un albero lontano sussulta per il vento comprimendo intorno a sè la terra, e certo quest'idea che mi nasce è la prima primola nei campi.

A carponi e a tentoni cerco le cose, sbarrando gli occhi, e i rami invernali pingui di gemme contenute, gli stecchi senza linfa del vigneto, la terra ghiaiosa che mi preme i calzoni sul ginocchio, tutto freme com'io lo tocco, perchè io sono la primavera.

Rose, rose, rose. E io pungendomi colgo e empio di rose la mia via. Di qui passerà un giorno ella e mi troverà seguendo la rossa traccia. Ah anima amata, è nato oggi nel mondo un poeta; e t'attende.

È nato un poeta che ama le belle creature della terra perchè egli deve ridare puro il loro torbido pensiero, come acqua succhiata dal sole. E ruba e stronca dalle belle creature della terra perchè egli non è pietoso e sa soltanto di dover nutrire di sangue vivo. Troppe mammelle di latte nel mondo, e la forza vitale è debole e accasciata, e gli uomini si lagnano d'essere vivi.