Pagina:Solerti - Vite di Dante, Petrarca e Boccaccio, 1904.djvu/49

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giovanni boccaccio. 37

non però tanto che bene da lui e da chi con lui era non fosse udita, disse all’altre donne: — Vedete colui che va nell’inferno, e torna quando gli piace, e quassù l’eca novelle di coloro che laggiù sono? — Alla quale una dell’altre rispose semplicemente: — In verità tu dèi dir vero; non vedi tu com’egli ha la barba crespa e ’1 coloi* bruno per lo caldo e per lo fummo che è laggiù? — Le quali parole udendo egli dir drieto a sé, e conoscendo che da pura credenza delle donne veniano, piacendogli, e quasi contento ch’esse in cotale opinione fossero, sorridendo alquanto, passò avanti. Ne’ costumi domestici e publici mirabilmente fu ordinato e composto, e in tutti più che alcun altro cortese e civile. Nei cibo e nel poto fu modestissimo, si in prenderlo all’ore ordinate e si in non trapassare il segno della necessità quel prendendo; né alcuna curiosità ebbe mai più in uno che in un altro: li dilicati lodava, e il più si pasceva di grossi, oltramodo biasimando coloro, li quali gran parte di loro studio pongono in avere le cose elette e quelle fare con somma diligenza apparecchiare; affermando questi cotali non mangiar per vivere, ma piuttosto vivere per mangiare. Niuno altro fu più vigilante di lui e negli studi e in qualunche altra sollecitudine il pugnesse; intanto che più volte e la sua famiglia e la donna se ne dolsono, prima che, a’ suoi costumi ausate, ciò mettessero in non calere. Rade volte, se non domandato, parlava, e quelle pensatamente e con voce conveniente alla materia di che diceva; non pertanto, là dove si richiedeva, eloquentissimo fu e facondo, e con ottima e pronta prelazione. Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovinezza, e a ciascuno che a que’ tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza; e assai cose da questo diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire. Quanto ferventemente esso fosse ad amore sottoposto, assai chiaro è già mostrato; questo amore è ferma credenza di tutti che fosse movitore del suo ingégno a dover, prima imitando, divenire dicitore in vulgare; poi, per vaghezza di piii solennemente dimostrare le sue passioni e di gloria, sollecitamente esercitandosi in quella, non solamente passò ciascuno suo contemporaneo, ma in tanto non però tanto che bene da lui e da chi con lui era non fosse udita, disse alle altre donne: — Vedete colui che va in Inferno, e torna quando gli piace, e qua su reca novelle di coloro che là giù sono ? — Alla quale semplicemente una dell’altre rispose: — In verità egli dee cosi essere; non vedi tu come egli ha la barba crespa et il colore bruno per lo caldo e per lo fummo che è là giù? — Di che Dante, perché da pura credenza venirlo sentia, sorridendo passò avanti. I suoi vestimenti sempre onestissimi furono, e l’abito conveniente alla maturità, et il suo andare grave e mansueto, e ne’ domestici costumi e ne’ pubblici mirabilmente fu composto e civile. Nel cibo e nel poto fu modestissimo; né fu alcuno più vigilante di lui e negli studii et in qualunque altra sollecitudine il pugnesse. Rade volte, se non domandato, parlava, quantun)ue eloquentissimo fosse. Sommamente si dilettò in suoni et

in canti nella sua giovanezza, e, per vaghezza di quegli, quasi di tutti i