Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/184

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clxxii Prefazione


Papa Gregorio ci ha filato le corde, per essere impiccati da Papa Sisto. Nella seconda, si vedeva questo medesimo Pontefice con catene, mannaie, forche, spade ed altri stromenti di morte, e dall’altro lato sporgeva fuori la statua di Pasquino, con questo motto di sotto: Felice me, che son di marmo!„ (Pag. 83.)

Un’altra volta, che alcuni ricchi furono, per lieve fallo, condannati a pagare una grossa multa in favore d’un ospedale, si finse che Marforio, tornato da un piccolo viaggio, domandasse a Pasquino che cosa faceva il Papa; e Pasquino rispose: "Spoglia i ricchi, per vestire i poveri. (Pag. 86-88.J

IN • HONOREM • PRINCIPIS • APOST • PAVLVS • V • BVRGHESIVS • ROMANVS • PONT • MAX • AN • MDCXTI • PONT • VII • A proposito di questa iscrizione, scolpita in una sola riga nel gran fregio della facciata della Basilica Vaticana, in modo che le parole: pavlvs • v • bvrghesivs • romanvs • campeggiano proprio nel mezzo, con sopra, nel timpano del frontespizio, lo stemma del borghese, Pasquino disse:.

Angulus est Petri, Pauli frons tota: quid inde?
     Non Petro, Paulo stat fabricata domus.

Se dunque mentr’era cardinale il Borghese fu immune, come attestano quattro ambasciatori veneti, dalla "maledicenza di Pasquino,„1 non ne fu immune da Papa.

Chi lo crederebbe? Pasquino non solamente ispirò o secondò, come abbiamo veduto, il Fuori i barbari! di Giulio II, ma più tardi mise in giro anche la formula:

  1. Le Relazioni della Corte di Roma ecc. (Venezia, 1877); vol. I, pag. 58.