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clxxviii Prefazione


l’autorità e della venalità d’una donna prepotente.„ Ad Innocenzo "pareva di guadagnarsi l’acclamazioni del mondo col fingersi inimico delle sue carni,„ cioè del nipote don Camillo, perchè si era scardinalato per sposare la Principessa di Rossano.1

Alessandro VII (Fabio Chigi di Siena) sali sul trono pontificio tra un coro generale d’applausi, perchè, come diceva l’ambasciatore veneto Basadonna, "la più frequente parola che uscisse dalla sua bocca era che ateismo e nepotismo fossero compagni,„2 e promise solennemente a sé e a tutti di non volere in Roma nessuno de’ suoi parenti.

"Ma troppo per tempo,„ diceva ancora, a nome suo e di tre suoi colleghi, un altro ambasciatore della Serenissima, "parmi che il mondo canonizi questi sentimenti del Papa.„3 Di lì a poco, infatti, arrivò a Roma il primo parente; il quale, essendo cavaliere, fece esclamare a Pasquino: "Ecco la Croce: verrà tosto la processione!„4 E fu profeta, perchè "comparve a Roma, non un fratello, non un nipote, ma una inondatione formale di Chigi, e con successo tanto peggiore; che se vi fossero andati al principio, la consuetudine haverebbe fatte le scuse e si sarebbero tollerati come un male già abituato, laddove, dopo haver promessa il medico la salute, la nuova della morte parve tanto più strana.„5 Onde, gli amici del Pontefice, come attesta il cardinal Pallavicino,

  1. Relazioni cit., vol. II, pag. 97 e 101-02.
  2. Ibid., pag. 265.
  3. Ibid., pag. 170, Relaz. di Giovanni Pesaro.
  4. Menagiana; Amsterdam, 1693; pag. 254.
  5. Relaz. del Basadonna, pag. 264.