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Pagina:Sonetti romaneschi II.djvu/346

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336 Sonetti del 1833

LI BBALLI NOVI

     Duncue sto sor maestro sgazzerallo1
Er Romano lo pijja per un gonzo,2
Cuanno sce3 vò appettà4 ppe’ pprimo bballo
Er gioco der cerino e ddon Alonzo.5

     Sarà ppropio un bèr véde un pappagallo6
De marcià a ppiede e a cavallo ar bigonzo!
Anzi, s’io fussi in lui, pe’ annà a cavallo
Je metterebbe la bbardella a un stronzo.

     E ppoi, pe’ cconciabbocca,7 dio sagrasco,8
Sc’è la bbalena9 in musica; e cc’è ppoi
La ggiónta de tre ggobbi de ricasco.10

     Ma ccazzo! un gobbo è un gobbo, e cquer che vvòi;
Ma indóve trovi un gobbo de damasco,11
Si sso' ttutti de carne com’e nnoi?!

Roma, 9 gennaio 1833

  1. Il coreografo Galzerani. Sgazzerallo, cioè sgazzerarlo, che è poco meno che buggerarlo.
  2. Sempliciotto.
  3. Ci: a noi.
  4. [Affibbiare.]
  5. Fra i molti saporiti giuochi praticati in Roma anche nelle non infime società, è questo pel quale molti uomini e donne, pongonsi in circolo, e fanno girare dall’uno all’altro un pezzetto di cerino acceso, dicendo ad ogni consegna: Ben venga e ben vada il signor don Alonzo, che viaggia a piedi e a cavallo al bigonzo. Con molta fretta si cerca di proferire quei bei due versi, onde presto passare il consumato cerino al compagno, il quale non lo riceve che all’ultima parola. Colui che poi bruciandosi i diti lascia spegnere o cadere il cerino, dà un pegno per riavere il quale deve poi fare una penitenza, imposta per lo più dalla più gentile signora della società. Questo e molti altri chiamansi a Roma giuochi di pegno, o meglio giochi de pegni.
  6. Sciocco.
  7. x[Per ac- concia-bocca: per lasciarci con la bocca dolce; per contentino.]
  8. Affievolimento della esclamazione per Dio sagrato!
  9. VeVedi il sonetto... [Tutte a ttempi nostri, 28 dic. 32
  10. Ricasco: un di più di guadagno non isperato: [incerto].
  11. I tre Gobbi di Damasco: titolo d’un balletto comico, molto insulso, dato dal lodato coreografo, nel carnovale 1883.