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Pagina:Sonetti romaneschi II.djvu/43

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33 Sonetti del 1832

L’ASTRAZZIONE FARZA.[1]

     Stamio[2] da scento[3] servitori in zala
Der gran ministro russio Cacarini,[4]
Ché c’era un ballo de ticchetta[5] in gala
Pe’ la vittoria delli ggiacobbini,[6]

     Cuann’ecco entra scosciato[7] da la scala
Un curiero der Re de Fiorentini,
Orlato d’oro farzo de zecchini
E de zàcchera[8] messa co’ la pala.

     Chiese de parlà ar prencipe: e in cuer pezzo
Che cc’è cche vvadi l’immasciata e ttorni,
Ce diede a ttutti l’astrazzion d’Arezzo.

     Presto a li bbutteghini[9] a li contorni
Spedissimo un lacchè, perch’a ’gni prezzo
Ce curresse a incettà tutti li storni.[10]

S’aspetta che sse sforni
La matina la nova de[11] Toscana...
Manco un nummero! fijjio de p......!

16 gennaio 1832.

  1. La estrazione falsa.
  2. Stavamo.
  3. Circa cento.
  4. Gagarin.
  5. D’etichetta.
  6. Soffocamento della rivoluzione del 1831.
  7. [A cosce larghe, per essere stato troppo a cavallo.]
  8. Fango abbondante.
  9. Uffici di prenditoria de’ lotti.
  10. Numeri già giuocati, che il prenditore rivende a un prezzo alquanto maggiore della posta.
  11. Escire [sfornarsi] la nuova di ecc. vale: “pubblicarsi la estrazione.„