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Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/141

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Sonetti del 1833 131


ER CARNOVALE DER 34.

     Ce saranno le mmaschere quest’anno?
A mmé mme1 disce er mozzo de Caserta2
Che llui ha inteso a ddì ppe’ ccosa scerta
Da ’na spia amica sua, che cce saranno.

     È vvero che le spie so’3 ggente asperta,4
Che li fatti che ll’antri5 nu’ li sanno
Tanto imbrojjeno lòro e ttanto fanno
Che l’arriveno a vvede6 a la scuperta.

     Puro, in quanto a le mmaschere, sor oste,
Ho ppavura ch’arrestino7 a lo scuro,
Perch’er Papa nun vò ffacce anniscoste.

     Er crede8 e lo sperà sso’ ccose bbelle;
Ma a sto monnaccio nun c’è de sicuro
Che ddu’ cose: la morte e le gabbelle.9

9 gennaio 1834.

  1. Mi.
  2. [Del Principe di Caserta.]
  3. Sono.
  4. Esperta.
  5. Gli altri.
  6. A vedere.
  7. Che restino.
  8. Il credere.
  9. [Gregorio XVI, il 1° gennaio 1833, aumentò le gabelle, che erano state diminuite dai due ultimi suoi antecessori, e da lui stesso nel 1831.]