Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/409

Da Wikisource.

Sonetti del 1834 399

UN BER GUSTO ROMANO

     Tutta la nostra gran zodisfazzione
De noantri1 quann’èrimo2 regazzi
Era a le case nove e a li palazzi
De sporcajje3 li muri cór carbone.

     Cqua ddiseggnàmio4 o zziffere5 o ppupazzi,6
O er nodo de Cordiano7 e Ssalamone:8
Llà nnummeri9 e ggiucate d’astrazzione,10
O pparolacce, o ffiche uperte e ccazzi.

     Oppuro11 co’ un bastone, o un zasso, o un chiodo,
Fàmio12 a l’arricciatura quarche sseggno,
Fonno in maggnèra13 c’arrivassi ar zodo.14

     Quelle sò15 bbell’età, pper dio de leggno!
Sibbè cc’adesso puro16 me la godo,
E ssi17 cc’è mmuro bbianco io je lo sfreggno.18

22 giugno 1834

  1. Noi altri.
  2. Quando eravamo.
  3. Sporcargli.
  4. Disegnavamo.
  5. Cifre.
  6. Fantocci.
  7. Gordiano.
  8. Salomone.
  9. Per solito vi scrivano i numeri del millesimo corrente.
  10. Giuocate: de’ numeri per la estrazione del lotto.
  11. Oppure.
  12. Facevamo.
  13. Profondo in maniera.
  14. Che arrivasse al sodo.
  15. Sono.
  16. Benchè adesso pure, ecc.
  17. Se.
  18. Glielo rovino.