Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/446

Da Wikisource.
436 Sonetti del 1834


     1 modo la veracità della duchessa Gertrude Sforza e quella della Beata Vergine sul fatto del loro concepimento. [Il Leopardi aveva già stampato anche un altro opuscolo in difesa de' Torlonia. Le parole dell' Appendice, a cui il Belli allude, son queste: "La stessa religione augustissima è grandemente appoggiata sulla deposizione di due coniugi; e, rifiutata la loro testimonianza, mancherebbe tra gli atti umani il principale documento della religione cristiana. Conciossiachè i Profeti scrissero: Ucce Virgo conciinet, ma le profezie languirebbero discreditate, se non si dimostrasse il loro avveramento; e Maria e Giuseppe sono tra gli uomini i soli testimoni della incarnazione immacolata del Verbo.„ Lo scandalo prodotto da queste parole, che il conte Monaldo dovette subito ritrattare amplissimamente, può argomentarsi da quanto gliene scriveva con onesta franchezza il padre Roothaan gesuita e suo amicissimo: ".... parmi impossibile che tali cose siano potute uscire dalla penna sì religiosa e sì giudiziosa dell' ottimo mio conte Leopardi .... Il veder mischiarsi ciò che v' ha di più santo e di più puro, in quella causa puzzolente (perdoni il termine), fa ribrezzo.„ Cfr. Avoli, Autobiografia di M. Leopardi; Roma, 1883; pag. 375-86.]      2 Don Giulio Torlonia, nipote, pel lato materno, dell’ultimo duca Salvatore Sforza, il quale lo istituì erede in pregiudizio del proprio fratello Lorenzo, dichiarato bastardo. I commensali de’ Torlonia si dilettano di chiamarlo lusinghevolmente il piccolo Sforza, di che viene Sforzino.      3 Anna Sforza e Marino Torlonia, genitori dello Sforzino.      4 Il molto reverendo padre Pier Luigi dell’Angiolo Custode, carmelitano scalzo (fratello di Enrico Giuliani, odierno drudo o marito di coscienza della vecchia duchessa Gertrude), il qviale rivelò un’antica confessione della buona damai onde col consenso di lei fondare la miglior prova del concejnmento adulterino del di lei figlio Lorenzo.