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Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/78

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68 Sonetti del 1833


ER VIÀGGIO DE L’APOSTOLI.

     Morto er Ziggnor’Iddio da bbon cristiano,
Oggni apostolo vivo, a ppiede a ppiede,
Se messe1 in giro a ppredicà la fede,
Cór zacco in collo e ccór bastone in mano.

     Uno aggnéde2 a la Storta,3 uno a Bbaccano,3
Un antro4 a Mmonterosi,3 e un antro aggnéde
A Nnepi;3 e in ner viaggià, ccome succede,
Véddeno5 tutto er monno sano sano.6

     Naturarmente, ar monno, oggni paese
Aveva la su’ lingua, chi spaggnola,
Chi ttodesca, chi rrussia, e cchi ffrancese.

     Eppuro7 quelli co’ una lingua sola
Se fesceno8 capì dda chi l’intese,
Che nun ze ne spregò mmezza parola.

28 maggio 1833.

  1. Si mise.
  2. Andò.
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 [Piccoli luoghi o paesi, di cui il più lontano, cioè Nepi, sta a un cinquanta chilometri da Roma. La quale, per il Romanesco de’ tempo del Belli, era sempre il capit mundi; ma di un mondo assai angusto.]
  4. Altro.
  5. Videro.
  6. [Intero intero.]
  7. Eppure.
  8. Si fecero.