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Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/80

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70 Sonetti del 1833


UNA DIFFICORTA INDIFFISCILE.1

     Quelle quattro parole de latino
Hanno, dico, d’avé ttanto valore,
De mutà mmezzo càlisce de vino
Ner zangue che sverzò2 Nnostro Siggnore!

     Nun badanno3 ch’ar gusto e cch’ar colore,
Se dirìa:4 questa è rrobba de Marino;5
Ma nnun badanno a la vista e ar zapore,
S’ha da ggiurà: cquest’è ssangue divino.

     Ma co’ la cosa6 che sto sangue arresta7
Ner calisce der prete tal e cquale
Che ffussi8 ancora er zugo de l’agresta,9

     Io vorìa dimannavve10 si11 un bucale12
De vino conzagrato pò ddà in testa
De chi sse lo bbevessi,13 e ffajje14 male.

29 maggio 1833.

  1. Difficile.
  2. Versò.
  3. Non badando.
  4. Si direbbe.
  5. Marino, terra vicino a Roma, ferace di buoni vini.
  6. Ma pel motivo.
  7. Resta.
  8. Fosse.
  9. Il sugo dell’agresto: il vino.
  10. Vorrei dimandarvi.
  11. Se.
  12. Boccale. [Poco più di due litri.]
  13. Se lo bevesse.
  14. Fargli.