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Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/112

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102 Sonetti del 1837


LA CARISTIA DER 37.

1.

     Bbe’, cc’è la caristia; ma indóv’è un fatto
Da poté ddì cch’er Papa nun ce penza?
Dimani ar Culiseo1 fa la dispenza
De pane aùffa,2 e lo sa ppuro3 er gatto.

     Venardì ppubbricò ’n’antra Eminenza
De Santa Cchiesa, e ffu mmonziggnor Matto
De San Filippo.4 Cresscé5 ddunque un piatto;6
E cquesto uggnuno lo pò ddì in cusscenza.

     Conzidera de ppiù li don Miccheli
E li don Carli7 ch’er zant’omo ajjuta
Da bbon padre de tutti li fedeli:

     Pe cconossce8 la tela da ste mostre,
Nun c’è bbisoggno de gran mente astuta,
Perché ttutto se9 paga a spese nostre.

24 maggio 1837.


  1. Al Colosseo.
  2. A ufo, gratis. Nel giorno del Corpus Domini, 25 maggio 1837. Fu creduto e detto dai maligni che quella dispensa di pane in tal giorno tendesse ad allontanare dalla processione del Vaticano il basso popolo, del quale attualmente il Papa diffida forse altrettanto che de’ liberali [prima invece se ne fidava: si veda il sonetto: Uno mejjo ecc., 28 genn. 32], perchè chiede pane e si ammutina con molta facilità.
  3. Pure.
  4. Monsignor Luigi Amat di San Filippo, sardo di Cagliari, creato cardinale nel concistoro di venerdì 19 maggio 1837.
  5. Accrebbe.
  6. Nome dell’assegnamento cardinalizio di scudi 4500 annui.
  7. Don Michele di Braganza e don Carlo di Borbone. [Don Michele aveva dal Papa, cioè dai poveri sudditi di questo, milleottocento scudi (quasi diecimila lire) al mese. Lo attesta un testimonio non sospetto, il Moroni, nel suo Dizionario. V. anche i sonetti: Li du’ Sbillonesi, 20 nov. 32, e Don Micchele ecc., 14 dic. 34. Il Bonazzi poi (Storia Di Perugia, vol. II, pag. 586) attesta che “una enorme quantità di danaro.... tutto dì partiva per la Spagna a soccorso de’ combattenti carlisti.„]
  8. Per conoscere, distinguere.
  9. Si.