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180 Sonetti del 1843

ER BARDASSACCIO1 DE MANE LONGHE

     Te lo saressi creso?2 Un pichimeo,3
Un stronzo, un cirifischio,4 un reduscelli,5
Menà le mano, maneggià ccortelli,
E ammazzà ccom’un scribb’e ffariseo!

     Ma ddich’io poi perchè! Pperchè Mmatteo
Je disse: “Nun scocciamme li zzarelli!.„
E sti fatti che cqui ss’ha da vedelli
In d’una Roma e immezz’a un Culiseo!

     Eh? sti cazzetti! Oh vvatt’a ffida, vatte!
Sti sfrizzoli6 eh? sti tappi,7 sti mmerdosi,
Sti pivieri,8 per dio!, sti sbusciafratte!9

     Sbudellà cquer pezzetto de scontento10
Che ppoteva accuccià11 ddiesci mengosi12
De frati, e ccasomai puro er convento!


12 maggio 1843

  1. [Il monellaccio. Da bardasso, bardassa.]
  2. [Creduto.]
  3. [Pigmeo.]
  4. [Un ragazzetto. S'usa per lo più come vezzeggiativo coi bambini, e anche con gli adulti di piccola statura.]
  5. [Forse corrisponde allo scricciolo, de' Toscani, ma vattel'a pesca quanti altri nomi avrà nella così detta lingua italiana!]
  6. [“Ciccioli,„ in Toscana, ma a Firenze più comunemente “siccioli.„]
  7. [Per disprezzo contro una persona di bassa statura, la chiamano, con rispetto parlando: tappo de cacatore, o tappo semplicemente.]
  8. [Piviere, nel senso proprio, è un uccello che probabilmente corrisponde al martinello, de' Fiorentini. E il vocabolo ha forse parentela con pivétto, che propriamente significa "fanciullo, ma per estensione ironica anche "giovine elegante, zerbinotto;„ e con pivolà, pigolare, che nel metaforico è "quel chiedere qualcosa piagnucolando petulantemente, come fanno i bambini male educati.„]
  9. [Lo sbucafratte è un piccolo uccellino, che si chiama anche forasiepe.]
  10. [Quel pezzo di bravaccio.]
  11. [Atterrare.]
  12. [Cioè "mille.„ Perchè mengósi, propriamente, è termine venatorio significante "cento uccelli.„ E qui è usato per contrapposizione a pivieri e a sbusciafratte.]Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte