Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Sonetti del 1845 | 293 |
qualcosa il fatto, allora creduto da tutti e neppur oggi smentito, che la Russia, per creare imbarazzi al Papa, dal 1843 in poi favorisse direttamente o indirettamente i movimenti liberali degli Stati romani. Ma è certo che più di tutto vi potè il ricordo delle feroci parole de’ gesuiti e sanfedisti della Voce della Verità di Modena, i quali pochi anni innanzi avevano pregato "l’imperatore Niccolò, esempio raro di sovrana fermezza, a voler unire i liberali italiani ai polacchi, e spedirli tutti in Siberia a lavorar terre, dove sarebbero stati mantenuti con piccoli assegni ricavati dalle confische dei loro beni.,, (Posai, Op. e voi. cit., pag. 275.) E a questa cristiana preghiera allude evidentemente la prima quartina del sonetto.] 2 [E più.] 3 [Che appunto un venti mesi innanzi avevano ricominciato a cospirare, e a insorgere, ora qua ora là, in aperta rivolta.] 4 [Alloggiò infatti presso San Luigi de"' Francesi, nel Palazzo Giustiniani, residenza della Legazione russa.] 5 [Corbellare o minchionar la fiera vale anche in Toscana: “prendersi gioco di qualcuno che chiede cosa di cui ha bisogno, e non gli si vuol dare, ancorchè non ci scomodi.„] 6 [L'ardito, lo spavaldo.] 7 [Il conte Filippo Eesta, generalissimo della fanteria pontificia, era un bon omo, di spiriti così poco bellicosi, che tra i Romani di Roma si mantiene ancora proverbiale il detto: "La truppa parte e il Generale resta.y, — Del Bavari poi sappiamo dal Moroni (voi. LXXXVI, pag. 358), che il 12 febbraio 1831, "alla prima intimazione, cedette bonariamente il forte di S.Leo,, a un "piccolo distaccamento„ spedito colà dal Sercognani, il quale intanto marciava su Ancona.] 8 [Soffrire e star zitto.] 9 [V. la nota 4 del sonetto: Li croscifissi ecc., 28 mar. 34. — Con tutt' altra intonazione, ma col medesimo intento, in quello stesso anno 1845, nell'ode Per l'arrivo in Sicilia dell' Imperatore di Russia, Alessandro Poerio cantava di Gregorio XVI:
E l'uom che s'asside sul trono di Roma,
E padre si noma, si noma pastor,
Rimembri, ripensi quel giorno nefando
Che i figli veraci di Cristo respinse,
Codardo il superbo nemico adulando;
Sì cupido amore, sì cieco, lo vinse
Di quel che egli usurpa mondano poter.]