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Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/53

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Sonetti del 1837 43

Chi vvò lochi?]      12 [V. la sopra citata nota 1 del sonetto: Li moccoletti ecc. (1), 8 febb. 37.]      13 Timidità.      14 Da ridurre.


ER CARNOVALE DER 37.

2.

     Che? ha inibbito le mmaschere, bbuffoni,
Pe’ vvia che1 in sti tempacci incollerati
L’ommini nun ze fùssino ammalati?
Sì, ddàtelo a d’intenne2 a sti c...... .

     Dunque come se spiega che da Prati3
Se vedeva de drento a li bbastioni
’Na càccola4 de sedisci cannoni5
Caricati, attaccati e ppreparati?

     Co’ ste pìrole6 cqui, ccrape7 futtute,
Co’ sti bbelli ssciroppi de scerase8
Se conzerva li popoli in zalute?

     Tiè cquer zervo de Ddio ’na coratella,9
Che cce farìa spianà ppuro le case,
Quanno je se toccassi10 una pianella.

23 gennaio 1837.



  1. Acciocchè.
  2. Ad intendere.
  3. I Prati che circondano le fosse del Castello S. Angiolo.
  4. Una bagattella.
  5. Quanti il Governo ne ha in traino.
  6. Pillole.
  7. Capre: gente da poco.
  8. [Di ciliege.]
  9. Certe viscere.
  10. Gli si toccasse.