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Sonetti apocrifi 347


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Già, in primis, gli avrà detto: A voi d’avanti,
E allor colpa è di lui che non s’è mosso:
Poi, fosse stato almeno un pezzo-grosso;
Ma di costoro se ne trovan tanti!


Quello di che stupisco, è l’insolenza
De’ figli e della vedova del morto,
D’andarne a disturbare Sua Eccellenza.


:Perchè, insomma, il discorso è corto corto:

Da uomo a uom c’è molta differenza;
E al mondo, chi va a piedi ha sempre torto.]


LA COLLETTA PER TEMPO BBONO.1


     Eppoi se disce2 un pover’omo è strano!
Ma pperchè anuàmo3 a ccojjonà li santi?
Io, pe’ nnun dàlia vinta a sti bbirbanti,
Yorebbe che ppiovesse un anno sano.4

     Mo cce vò er zole, e mmo la pioggia ar grano;
E ttutto come vònno li mercanti:5
Er Padreterno, pe’ ddà ggusto a ttanti,
Dovrebbe sta ccór Barbanera6 in mano!

     Poi, cuanno l’hann’avuta a mmodo lóro,
T’appòggeno de posta cuarche mmiffa,7
E sse vénneno8 er grano a ppeso d’oro.

     Dunque: o è ’r Ziggnore che cce dà li guai,
ssìnnò ciarrimedia la tariffa,9
E un po’ dde caristia nun manca mai!

  1. [Le collètte sono, com'è noto, quelle orazioni straordinarie che per ispeciali bisogni si aggiungono alle solite della messa; e qui si tratta appunto di una collètta ad petendam serenitatem, come ce n'è ad petendam pluviam, ecc.]
  2. [Si dice che.]
  3. [Andiamo.]
  4. [Intero.]
  5. [Cioè i così detti mercanti di campagna, che sono fittaioli e spesso anche proprietari di grandi tenute dell'agro romano, e trafficatori del bestiame e de' cereali.]
  6. [Famoso lunario. V. in questo volume la nota 6 del sonetto a pag. 310.]
  7. [Ti affibbiano di botto qualche bugia. Per esempio, che il grano si tarla, che la grandine ha fatto guasti, ecc.]
  8. [Si vendono.]
  9. [Se no ci rimedia la tariffa del prezzo delle grasce, e specialmente del pane.]