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406 sotto il velame


E troveremo la scienza nel cielo di Saturno? Certo v’è la beatitudine dei pacifici. Già Saturno “sotto cui giacque ogni malizia morta„ bene nomina il cielo che è opposto al primo cerchio della malizia, dove Virgilio spense quell’ira bestiale. E sono contemplanti i pacifici che lassù godono. Ma è in questa spera indizio di quel dono per il quale la ragion pratica è condotta ad apprendere la verità? Sì. In questa spera a una domanda sulla predestinazione si risponde:1

               Ma quell’alma nel ciel che più si schiara,
               quel serafin che in Dio più l’occhio ha fisso,
               alla domanda tua non satisfara;
               
               però che sì s’inoltra nell’abisso
               dell’eterno statuto quel che chiedi,
               che da ogni creata vista è scisso.
               
               Ed al mondo mortal, quando tu riedi,
               questo rapporta, sì che non presuma
               a tanto segno più mover li piedi.
               
               La mente che qui luce, in terra fuma.

Così è dichiarato un limite alla scienza. E poi Pier Damiano parla della corruzione dei moderni pastori. E sembra questo discorso essere in proporzione a quello che tra il “fumo„ fa Marco Lombardo, sulla reità del mondo. Benedetto parla delle badie fatte spelonche e delle cocolle fatte sacca. Marco Lombardo ha dichiarata la malizia della strada del mondo, questi l’altra dell’altra: di quella di Dio.2

E nel cielo delle stelle fisse è la beatitudine

  1. Par. XXI 91 segg.
  2. Par. XXI 127 segg. e XXII 73 segg.