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454 | sotto il velame |
portato in sogno dall’aquila, si raffigura, quando è desto, in Achille,
quando la madre da Chiron a Sciro
trafugò lui dormendo in le sue braccia,
che è proprio l’atteggiamento di Lucia che tolse Dante e lo posò, come mamma la sua creatura, il suo lattante. E tralascio molte altre cose sul potere illuminante della Grazia e sulla sua dolcezza, perchè quel che basta, basta. Io non voglio, almen qui, dissertare sulle idee di Dante e dei dottori e dei padri: voglio riconoscere quali sono codeste idee.
È dunque nemica di ciascun crudele, perchè è manna e miele e latte. Inoltre è tale che nessun duro cuore la respinge, e toglie ogni durezza di cuore, toglie il cuor lapideo, cioè la volontà più dura e ostinata contro Dio.1
Ed ora c’è egli bisogno di dichiarare che Lucia è anche gratum faciens e gratis data? Ammiriamo! Dante è il primo poeta, nel mondo, dopo quei primigenii che non hanno nome, dopo quei nuovi della terra e del sole e delle stelle e degli alberi e degli animali, che agli altri scopersero queste cose belle, significandole con parole e imagini. Essi mettevano il nome delle cose piccole alle grandi e delle vicine alle lontane e delle reali alle sognate. E Dante fu come essi un mitologo primitivo; il mitologo del mondo spirituale cristiano.
Vedete: Lucia parla a Beatrice:
Beatrice, loda di Dio vera;
- ↑ Aur. Aug. 13 vol. 992 c.