Pagina:Spaccio de la bestia trionfante 1863.djvu/58

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forza, la providenza, la virtù, dignità, maestà e bellezza, che volano da noi, non altrimente, che l’ombra insieme del corpo, si parteno. La veritade sola, con l’assoluta virtude è immutabile e immortale: e, se tal volta casca e si sommerge, medesima necessariamente al suo tempo risorge, porgendole il braccio la sua ancella Sofia. Guardiamoci dunque di offendere del Fato la divinitade, facendo torto a questo gemino nume, e a lui tanto raccomandato e favorito! Pensiamo al prossimo stato futuro, e non, quasi poco curando il nume universale, manchiamo d’alzare il nostro core ed affetto a quello elargitore d’ogni bene e distributor di tutte l’altre sorti! Supplichiamolo, che ne la nostra trasfusione, o transfissione, o metempsicosi, ne dispense felici genj: atteso che, quantunque egli sia inesorabile, bisogna pure aspettarlo con li voti o di essere conservati nel stato presente, o di subintrar un altro migliore, o simile, o poco peggiore. Lascio, che l’esser bene affetto verso il nume superiore è come un segno di futuri effetti favorevoli da quello; come, chi è prescritto ad esser uomo, è necessario ed ordinario, ch’il destino lo guide, passando per il ventre de la madre; lo spirto predestinato ad incorporarsi in pesce, bisogna, che prima vegna attuffato a l’acque. Talmente a chi è per esser favorito da li numini, conviene, che passe per mezzo di buoni voti ed operazioni.


II.


Con questo dire, di passo in passo suspirando, il gran padre de la patria celeste, avendo finito il suo