Pagina:Spaccio de la bestia trionfante 1863.djvu/76

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dissero: «Molto volontieri, o Giove, consentemo d’effettuar quel tanto, che tu hai proposto e veramente ha predestinato il fatto.» Qua successe il fremilo de la moltitudine, qua apparendo segno d’una lieta risoluzione, là d’un volonteroso ossequio, qua d’un dubbio, là d’un pensiero, qua un applauso, là uno scrollar di testa di qualche interessato, ivi una specie di vista, e quivi un’altra, sin tanto che, giunta l’ora di cena, chi da questo lato si retirò, e chi da quell’altro.

saul. Cose di non poco momento, o Sofia!


III.


sof. Venuto il quarto giorno, ed essendo a punto l'ora di mezzodì, convennero di bel novo al consiglio generale, dove non solamente fu lecito d’esser presenti li prefati numi più principali, ma oltre tutti quelli altri, ai quali è conceduto, come per legge naturale, il cielo. Sedente dunque il senato e popolo de li dei, e con il consueto modo essendo montato sul soglio di saffiro inorato Giove, con quella forma di diadema e manto con cui solamente ne li solennissimi concilj suol comparire, rassettato il tutto, messa in punto d’attenzion la turba, e inditto alto silenzio, di maniera, che i congregati sembravano tante statue o tante pitture, si presenta in mezzo con li suoi ordini, insegna e circostanze il mio bel nume, Mercurio, e giunto avanti il cospetto del gran padre, brevemente annunziò, interpretò, ed espose quel che non era a tutto il consiglio occulto, ma che, per servar la forma e decoro de’ statuti, bisogna pronunziare; cioè, come li dei erano pronti ed apparecchiati