Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/15

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   vi introduzione

desimo che Saturnia; la Conia poi era quella parte che restava di là dall’istmo sino alla Japigia. Nondimeno il nome d’Italia in processo di tempo si venne stendendo sino al Lao ed a Metaponto, poi sino a Posidonia, poi al Tevere ed al Piceno. Anche i nomi di Ausonia e di Esperia valsero per molto tempo’ a dinotare il paese italico sino al Tevere e più oltre, ma quello d’Italia, prevalendo finalmente su tutte le altre denominazioni, si estese sino alle Alpi sotto il dominio de’ Romani; e restò. A’ popoli dell’Italia antica, da Leucopetra al Piceno, era comune la lingua opica od osca; il che dimostra assai chiaramente che la razza opica, innestata nel primitivo ceppo pelasgico, ebbe un tempo nome e dominio assai largo; e formò una potente nazione con un medesimo linguaggio. Ma questa nazione, perturbata in seguito e rotta dalle guerre intestine, si sminuzzò in varii Stati indipendenti, i quali però dall’uniformità de’ costumi e dell’idioma facevano tuttavia trasparire la comune derivazione da una radice unica e remotissima. Per la qual cosa sotto la denominazione nazionale di Opici possiamo ben comprendere i Morgeti, i Siculi, i Tirreni, gli Ombri, ed i Sabelli, dal cui seno vennero traendo stato indipendente gli Etruschi, i Sanniti, i Picentini, i Frentani, i Lucani, i Brettii, e tante altre picciole genti; che tutte poi, affogando nella romana dominazione, perdettero nome ed esistenza.

Una delle più antiche città opiche è Reggio; la cui origine si sottrae a qualunque indagine storica, e si perde nella caligine delle età mitologiche. Nè cosa alcuna di certo sappiamo circa il suo nome, e se sia parola osca, o di altra lingua. Era vulgata opinione de’ Greci, che Reggio derivasse da una voce greca, che vale squarciamento, per allusione all’essere stata fondata presso quel tratto della terraferma, donde credesi che in tempi remotissimi da ogni memoria, una gran catastrofe vulcanica abbia divelta la Sicilia. Ma lasciando stare che questo divellimento non era presso i più vecchi scrittori che una dubbia ed antichissima tradizione, certo è intanto che Reggio era città illustre e così chiamata gran tempo prima che alcuna colonia greca si fosse trapiantata tra noi. Dunque il suo nome non potè venirle dal greco; e le sue antichissime monete con lettere osche varrebbero esse sole a dimostrarlo, quando altre prove storiche non avessimo. È assai più probabile che il nome di Reggio sia d’indole interamente osca, datole o da un Eroe indigeno, come ci narra Eraclide Pontico, o meglio da altra rimota cagione a noi sconosciuta. Varie altre opinioni trovansi negli scrittori intorno all’etimologia di Reggio; ma io me ne passo leggiermente, perchè nessuna tra esse