Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
capo quinto | 239 |
Duca di Calabria, Regio Primogenito e Vicario generale per parte della Maestà predetta, per il buono, quieto e pacifico viver loro.
Imprimis ordina e concede il dello Signor Duca che de cetero ogni Consiglio generale, che si farà o celebrerà in detta città, si faccia ad sonum campanae, presente il Capitanio o altro uffiziale di detta città, ovvero suo luogotenente, Giudice o Assessore; perchè abbia notizia delle cose che in detto Consiglio si proporranno; e per evitare ogni tumulto, errore e scandalo che talvolta accader suole. Nel qual Consiglio generale sia lecito ad ognuno poter intervenire, senza che si possa esser proibito, ributtato o cacciato.
Item ordina e concede il detto Signore che la detta Università ogni anno faccia il detto Consiglio generale, serbata la forma predetta; nel qual Consiglio debbano eleggere trenta cittadini, cioè quindici gentiluomini de’ più nobili, e quindici del popolo, facendo detta elezione quietamente senza rumore, dicendo ciascheduno il parere e voto suo in questo modo: — Che per un Notajo ovvero Mastrodatti, in presenza del detto uffiziale, si scrivano i nomi e cognomi de’ cittadini che saranno eletti, e di coloro che li eleggeranno e nomineranno. Quali trenta eletti per uno passino almeno l’età di venticinque anni, servando questo modo in detta elezione; — Che li gentiluomini e più nobili cittadini nominino de’ loro, e quelli del popolo de’ loro del popolo; sicchè ciascheduno degli assistenti o intervenienti in dello Consiglio generale scriva e faccia scrivere in una cartuccia il nome di quello che vorrà eleggere e nominare. Le quali cartucce si mettano in due bossoli, o berrette; cioè separate quelle de’ gentiluomini in uno, e quelle del popolo in altro; e da ognuno di detti bossoli o berrette si caccino per un garzone quindici cartucce una dopo l’altra; e quelli che saranno scritti o nominati in quelle cartucce così tratte, sieno per quell’anno i detti trenta eletti. La quale elezione de’ trenta per il presente anno si faccia incontinente che i presenti capitoli saranno pubblicati. E dopo si faccia l’altra elezione nella festa di Nostra Donna di agosto prima ventura; e così ogni anno in futuro si serbi e faccia in detta festa. E che per i trenta Eletti si possano fare e trattare tutte le cose all’Università occorrenti, secondo la forma de’ presenti capitoli.
Item vuole ed ordina il detto Signore che de’ detti trenta Eletti ogni anno si debbano eleggere e mutare diversi per modo che chi sarà stato per un anno di detti eletti non ci possa essere l’anno seguente.
Item ordina e concede detto Signor Duca che venendo la festa predetta di Nostra Donna di agosto prima ventura, i detti trenta Eletti, senza convocare altro Consiglio generale possano e debbano eleg-