Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/29

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INCOMINCIA IL PROLAGO


DEL LIBRO APPELLATO


LO SPECCHIO DI VERA PENITENZIA.





Secondochè dice el venerabile dottore messere santo Ierolimo, Pœnitentia est secunda tabula post naufragium: la penitenzia è la seconda tavola dopo il pericolo della nave rotta. Parla il santo dottore della penitenzia, per somiglianza di coloro che rompono in mare, de’ quali spesse volte interviene che, rotta la nave per grande fortuna e per tempestade che sia commossa in mare, coloro che sono più accorti prendono alcuna delle tavole della rotta nave, alla quale attegnendosi fortemente, soprastando all’acqua, non affondano; ma giungono al rivo1 o al porto, iscampati del periglio del tempestoso mare. Così avviene degli uomini che vivono in questo mondo, il quale è appellato mare per lo continuo movimento e inistabile istato, e per le tempestose avversitadi e gravi pericoli che ci sono, ne’ quali la maggiore parte della gente perisce. Imperò che non ci si può notare, tra per la gravezza della carne umana e per lo peso del peccato originale o attuale, ch’è in sulle spalle de’ figliuoli d’Adamo, e per la forza delle fortunose onde delle tentazioni, e delle temporali e corporali tribolazioni. Solo Iesu Cristo salvatore, Iddio e uomo, sanza peso di peccato, leggiermente notando, passò il mare di

  1. Le edizioni dell’85 e del 25 hanno; giungono a riva o a porto; e quella de 95: arriva. Il vocabolario non abilita la lezione del nostro Manoscritto; ma i più dotti di lingua che noi non siamo, potranno sovr’essa fare, per avventura, alcuno studio.
passavanti. 1