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Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/103

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quegli abiti che gli cascavano da tutte le parti: col viso bruciato dall’alcool, gli occhi di triglia morta. Metteva schifo e paura.

Maria non tentava più di farlo tacere. Capiva che era impossibile. Ma quando vide Sandro si sentì riavere. Corse a lui e gli raccontò tutto in poche parole.

Sandro, sempre bell’uomo, sempre svelto e imponente, si avanzò verso il vecchio e guardandolo bene in faccia, con fare asciutto, ma senza collera disse:

— Noi andiamo a letto; abbiamo lavorato, siamo stanchi; e io devo chiudere il cancello; scusate, veh!... Ritornerete un altro giorno, a un’ora più comoda... — E mentre parlava cercava di spingere il vecchio fuori del cortile.

— Ah! ah! ah! ah! ah! — sghignazzò Marco Scaramelli affrontando il genero e facendolo rinculare verso il centro del cortile, con una forza che nessuno si sarebbe aspettata dalla parte di un vecchio così male in gamba. — Qui voglio restare! — esclamò. — Qui. Tu mi devi mantenere. Io non ho altri.

Uscito dal primo stupore di quella inaspet-