Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/120

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La Cristina non osava quasi mettere un piede fuori della casa parrocchiale. Soltanto se usciva un momento nell’orto, i ragazzi che giuocavano sulla strada vicina le tiravano delle sassate.

E che parolaccie le gridavano!

Lei si rivoltava dentro di sè. Vigliacchi! tutti contro una donna! Come se fosse stata la prima a cadere. Perchè non badavano alle loro mamme e alle loro sorelle, che ne facevano di più sporche assai? Si, vigliacchi!...

Per lei tanto, sarebbe corsa in sulla strada e li avrebbe presi a ceffate que’ prepotentacci! Ma intendeva troppo bene che gli scandali ricadevano sul capo del parroco; che lui ci perdeva in dignità, in riputazione, in tutto: e cercava di frenarsi.

La mattina del nono giorno dopo la scomparsa di Marco, una donna venuta dalla Cascina Grande chiese di parlare alla Scaramelli.

— Mi manda vostra sorella... oh! non vi spaventate! È malata si, molto malata ancora, ma pare che il dottore l’abbia cavata di pericolo. Non si tratta di lei adesso, si tratta di voi. Non sapete?... Hanno trovato il cadavere