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bianchi sotto ai baffi neri graziosamente arricciati.
— Di tratto in tratto bisogna fuggire per salvarsi dalla pazzia — soggiungeva con un’aria fredda di giovane cinico.
E scappava a Milano a immergersi in una orgia. Ma sempre quella tirannia del denaro, che tarpava l’ali alla fantasia; e poi, appena partito doveva ritornare per qualche malato. Crepavano di miseria que’ disgraziati!
Dopo tutto non era soltanto codesto. Le orgie gli lasciavano una certa nausea; e i nervi, irritati piuttosto che appagati, rimanevano renitenti allo studio. Non era quello che gli ci voleva, a lui.
In tali frangenti, un giorno la Cristina gli era parsa una salvezza. Un bel frutto da mordere allegramente, senza paura, senza rancori. E finito il capriccio, essa non l’avrebbe seccato, era troppo altera.
Ma don Giorgio gli aveva guastato il giuoco: maledette sottane nere!...
Quante glie ne aveva dette dietro alle spalle.
In seguito però, i due amanti essendo scom-